martedì 19 agosto 2014

Back to Thailand

Dopo la parentesi estiva lontana dalla nostra Asia, a dicembre si riparte per Bangkok!
Non abbiamo un vero programma. Decideremo cosa fare e cosa vedere direttamente in Thailandia. Siamo sicuri che non rimarremo delusi!

19-20 dicembre – Sukhothai

Atterriamo a Bangkok il 19 mattina e prendiamo subito la metro fino alla fermata di Mo Chit, dove si trova la stazione nord dei bus di Bangkok.
Qui saliamo al volo su un pullman per Sukhothai.


Wat Mahathat

Le 6 ore di viaggio passano velocemente…siamo così fusi che dormiamo per quasi tutto il tempo!

La stazione dei bus è un po’ fuori dalla cittadina, quindi un tuk tuk ci accompagna al Foresto Guesthome, guesthouse molto carina, dove abbiamo una camera enorme, immersa in un bel giardino.

La cittadina non è bella, ma il parco storico è splendido e merita il viaggio fin qui!


Wat Mahathat
Il mattino del 20 prendiamo un bus pubblico (20 bath a testa) diretto alle zona archeologica. 
Veniamo lasciati all’ingresso, dove ci sono diversi noleggi di bici (50 bath a bici tutto il giorno), indispensabili per girare bene il parco.

Sukhothai era l’antica capitale dell’omonimo Regno, tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo.




Il parco archeologico, patrimonio dell’UNESCO, è molto grande ed è composto da diversi siti.


Wat Mahathat




Iniziamo dalla parte centrale, circondata da mura che formano un rettangolo piuttosto ampio. Su ciascun lato si trova una porta di accesso. All’interno si possono visitare le rovine del palazzo reale e di 21 templi, il più grande è il Wat Mahathat.






Wat Mahathat




Pedaliamo in lungo e in largo, tra rovine e laghetti, cercando di immortalare scorci che possano rendere giustizia alla bellezza del posto.




Wat Si Chun


Il nostro giro si spinge anche fuori dalle mura, verso le rovine più distanti. Bellissime quelle a nord della città dove si trovano il Wat Si Chum e il Wat Phra Phai Luang.


Wat Si Chum


Tra templi, natura e scorci splendidi, ci fermiamo ad ammirare l’enorme statua di Buddah nel Wat Si Chum, bella e suggestiva, nella sua imponenza, racchiusa tra le rovine che la circondano.
Wat Si Chum
Che bel giro. La nostra Asia ci ha già rapito mente e sensi, subito, di nuovo, con il suo fascino, la sua gentilezza e i suoi chiaroscuri.
Nel pomeriggio torniamo in città…mente libera…e gambe stanche…fuso orario e pedalata si fanno sentire.










21-24 dicembre – Kanchanaburi

Passiamo il 21 Dicembre tra autobus e minivan. Destinazione finale Kanchanaburi, ma è necessario fare tappa a Bangkok.
Dalla stazione dei bus di Kanchanaburi alla zona più turistica è necessario muoversi con un mezzo. Ci affidiamo a due moto taxi…questa ancora ci mancava!

Arriviamo nella via principale e ci mettiamo alla ricerca di una guesthouse.
Molte sono piene, ma in poco tempo ne troviamo una che ha qualche bungalow disponibile. Non ci fa impazzire, la stanza è molto (forse troppo) spartana e fredda (siamo sul fiume…e la notte la temperatura scende abbastanza). Ci fermeremo qui una sola notte.

Il mattino successivo, ci trasferiamo da Ploy Guesthouse (900 bath a notte), molto più caro, ma la camera decisamente più spaziosa e confortevole…e soprattutto più calda!
Si parte per la prima escursione!

Abbiamo deciso di appoggiarci ad un’agenzia per raggiungere i posti più distanti (800 bath a testa inclusi pranzo ed ingressi). Così partiamo insieme alla nostra guida, una bella signora thailandese dal nome impronunciabile.
Prima tappa alle meravigliose cascate di Erawan.


Erawan - 5° livello


Sono delle cascate “a 7 piani”, per arrivare all’ultimo livello ci vuole almeno un’ora e mezza di cammino lungo il sentiero immerso nella vegetazione. Nel periodo delle piogge gli ultimi livelli non sono facilmente raggiungibili, infatti durante il cammino si deve attraversare il fiume su un tronco e ci si deve arrampicare su un paio di rocce. Lungo la salita ci si può fermare ai vari livelli, dove l’acqua, di un incredibile color turchese, si tuffa nelle splendide vasche naturali, ideali per fare il bagno. Particolarmente belle le cascate del quinto livello, dove l’acqua scorre attraverso rocce tondeggianti e le morbide terrazze creano un paesaggio incantevole.

Una bella camminata tra splendidi angoli di natura rigogliosa.
Torniamo al parcheggio soddisfatti del nostro giro. Incontriamo la nostra guida (l’avevamo lasciata all’ingresso del parco) e pranziamo insieme con riso fritto e noodles.



Ripartiamo con la pancia piena alla volta del Hellfire Pass.

Hellfire Pass

Questo passo fa parte della tristemente famosa “ferrovia della morte”. 415 chilometri di linea fatti costruire dai giapponesi nel ‘42 per unire la Thailandia alla Birmania (Myanmar). 
Centinaia di chilometri di jungla, di ponti da costruire e di strada ferrata da scavare nei fianchi della montagna. Secondo i calcoli degli ingegneri dell’epoca ci sarebbero voluti cinque anni per costruire la ferrovia, ma i giapponesi avevano fretta, volevano conquistare altri Paesi dell’Asia occidentale. Si lavorava giorno e notte, mangiando solo una ciotola di riso con vegetali, due volte al giorno. 
Il 16 ottobre 1943, sedici mesi dopo l’inizio dei lavori, la tratta dei binari costruita dai prigionieri in Thailandia si congiunse a quella costruita in Birmania, circa quaranta chilometri a sud del Passo delle Tre Pagode. Molti prigionieri di guerra e molti Thailandesi persero la vita lavorando incessantemente, in condizioni disumane.

Hellfire Pass era chiamato così perché i prigionieri lavoravano senza sosta, denutriti, maltrattati, anche la notte, quando il fuoco delle torce, come fiamme degli inferi, illuminava questa gola e le sue ripide pareti.

Attraversiamo a piedi il passo e andiamo a visitare il piccolo museo istituito dai governi australiano e thailandese. Nelle sale si può apprendere della tragica storia di questa ferrovia, attraverso reperti, foto e modellini.




Ripartiamo alla volta della ferrovia della morte. 
Arriviamo Tham Krasae, un piccolo paesino, ormai palesemente votato al turismo, dove, facendo pochi passi sulle rotaie, è possibile raggiungere una grotta al cui interno c’è un piccolo tempio.








A Tham Krasae prendiamo il treno. 

Da qui la ferrovia corre lungo la montagna a strapiombo sul fiume. Gli occhi si riempiono di un paesaggio meraviglioso, mentre la mente si chiede  quante persone hanno lavorato e perso la vita per costruirla.

Scendiamo dopo qualche fermata e rientriamo Kanchanaburi, dove ci fermiamo al ponte sul fiume Kwai, reso famoso dal film del 1957 che racconta le atrocità della guerra e della costruzione della ferrovia.


Ponte sul fiume Kwai

Una giornata intensa. Abbiamo appreso un pezzo di storia di cui conoscevamo davvero poco e abbiamo potuto ammirare luoghi meravigliosi.

Il mattino successivo decidiamo di noleggiare un motorino (250 bath al giorno) e andarcene in giro da soli.


In circa un’ora arriviamo al Tempio delle Tigri



Eravamo molto curiosi di vedere questo posto per capire qualcosa in più. Ci sono moltissimi volontari che lavorano qui per accudire questi animali meravigliosi, però la sensazione che si ha è quella di essere in un “circo” fatto a posta per i turisti. 



I responsabili dicono di voler reintrodurre gli animali in natura, ma il giro di soldi che c’è fa dubitare che ciò possa avvenire. 
E’ bello vedere che queste tigri siano accudite e salvate da morte certa e si può anche intuire che l’aspetto turistico qui sia fondamentale al fine di trovare i fondi necessari a mantenere la struttura, ma la tristezza nel vedere questi animali ridotti a pura attrazione turistica insinua qualche dubbio sulla finalità di questa attività e sulla possibilità (o volontà) che un giorno questi animali possano effettivamente essere reintrodotti nel loro habitat, in un’area protetta.

Si paga il biglietto di ingresso (ben 600 bath a testa) e si arriva in un’area dove le tigri sono legate sotto degli alberi. 

Ad un certo punto tutti i visitatori vengono fatti entrare in una area rocciosa, dove viene spiegato ciò che avverrà: accompagneremo le tigri fino al canyon, verremo divisi in gruppi e in fila indiana cammineremo al fianco delle tigri. Una volta che tutte le tigri saranno arrivate al canyon, inizieranno altre attività, rigorosamente a pagamento.

Abbiamo visto questi animali splendidi e ci siamo fatti la nostra idea del posto, così decidiamo di andare via tralasciando le altre attività. Prima di uscire vediamo un cucciolo di tigre! Bellissimo! Non resistiamo e ci facciamo fotografare con lui.



È ora di lasciare questo angolo di Thai per scoprirne altri e così partiamo alla volta di Ratchaburi. Questo è stato l’errore della vacanza che ci ha fatto perdere una mezza giornata.
A Ratchaburi non c’è assolutamente nulla! Tutti i posti da visitare in questa zona sono facilmente raggiungibili anche da Bangkok, quindi difficilmente i turisti si fermano qui. Ce ne accorgiamo mentre giriamo alla ricerca di un hotel e di qualcosa da fare…decidiamo di tornare subito a Bangkok, da dove ci spostiamo con un pullman notturno diretto a  Ranong.

25-28 dicembre – Koh Phayam/Phuket

Alle 5 del mattino arriviamo alla stazione dei bus di Ranong, è ancora buio e l’aria è fresca. Ci sono alcuni signori che si improvvisano tassisti e ci accompagnano al molo, da dove partono i traghetti per le isole. Aspettiamo quasi 5 ore seduti in uno dei bar che hanno allestito al molo, le barche per le isole non partono prima delle 9.30.



Al molo c’è anche un ufficio che gestisce le prenotazioni dei bungalow sulle isole. Appena apre, andiamo a chiedere se possono prenotarci una stanza a Koh Phayam. Siamo fortunati, la ragazza ci dice che l’isola è strapiena, d’altronde siamo nel pieno delle vacanze natalizie, ma ha una stanza che si libera allo Starlight per 800 bath a notte. Prenotiamo subito e alle 10 partiamo con la speed boat (350 bath a testa).


Buffalo Bay




Arrivati sull’isola prendiamo due moto-taxi per farci portare in hotel. Il bungalow è il più vicino alla spiaggia, è molto spartano ed essenziale ma va benissimo!

Di notte potremo sentire il rumore del mare…



Passiamo tre giorni tra la Buffalo Bay, Long Beach (le spiagge principali dell’isola) e il nostro bungalow…a causa della febbre che mi sono beccata!
Long Beach


Il nostro bungalow è a Buffalo Bay, una bellissima baia protetta. La spiaggia dorata sembra quasi deserta. Regna una tranquillità spettacolare!

Long Beach, raggiungibile in motorino attraverso la giungla che ancora domina l’isola, è l’altra grande spiaggia, più frequentata da surfisti. 

Qui ci sono più hotel e ristoranti rispetto a Buffalo Bay, ma comunque l’impressione che abbiamo è che l’isola sia ancora piuttosto tranquilla e non troppo sfruttata. Un posto davvero incantevole. 


Buffalo Bay


Dopo tre giorni di relax totale torniamo sulla terraferma per dirigerci Phuket, dove arriviamo dopo circa 6 ore di bus.
Alloggiamo in un hotel nella città vecchia. Ci fermiamo una notte qui perché dopo il viaggio in bus da Ranong non saremmo riusciti a spostarci immediatamente a Phi Phi Don.

Passiamo così il tardo pomeriggio e la serata a Phuket. Facciamo una passeggiata tra le casette colorate e poi ci spostiamo in taxi al mercato notturno (parecchio decentrato). Carino e incasinato a dovere.
Facciamo qualche acquisto e ceniamo attingendo delle tantissime bancarelle che affollano il mercato.

29-30 dicembre – Phi Phi Island

Il mattino del 29 dicembre andiamo un taxi ci accompagna all’imbarco dei traghetti per Phi Phi. Non si corre il rischio di restare a terra, ci sono decine di traghetti pronti a partire. Noi compriamo un biglietto unico per le tratte Phuket  - Phi Phi e Phi Phi – Koh Lanta.


caos a Phi Phi


In un’ora e mezza circa, arriviamo a Phi Phi Don. Pagata la tassa di ingresso, troviamo l’omino del nostro hotel che aspetta al molo la gente che ha prenotato. Caricati gli zaini sul carretto ci incamminiamo nel labirinto di vie piene di turisti.
Arriviamo al Chang Grand resort & Spa (per quale motivo sia chiamato “resort&spa” non si è ancora capito) prenotato qualche giorno prima su Agoda e pagato 55 euro a notte. L’hotel si trova a 5 minuti a piedi dal gran caos di Phi Phi e questa è la caratteristica migliore: comodo, ma tranquillo. Le camere sono abbastanza carine e pulite e la colazione è inclusa.


Maya Bay


Phi Phi Don sarebbe una bellissima isola, con due grandi spiagge da una parte e dall’altra (Loda Ium Bay e Long Beach)…purtroppo però è iper-sfruttata e iper-turistica. Non si può nemmeno immaginare l’afflusso di turisti. Il lembo di terra che c’è tra le due spiagge è completamente costruito: ristoranti, hotel, guesthouse, negozi… è incredibilmente sovraffollata!!! Ovviamente ci aspettavamo il casino, ma Phi Phi Don ha superato le aspettative…per fortuna ci fermiamo solo due notti.


Maya Bay


Impieghiamo una mattinata in escursione: ci facciamo portare a Phi Phi Leh da una long boat. Il tragitto in barca dura mezzora ed è incantevole. Queste isole sembrano galleggiare sul mare, sono ricoperte da una natura rigogliosa e le piccole baie sono davvero meravigliose.


Maya Bay

Arriviamo a Maya Bay, il vero motivo per cui siamo venuti a Phi Phi Don, intorno alle 8 del mattino. In spiaggia ci sono ancora poche persone. La spiaggia è bellissima, sabbia bianca, mare verde e queste scogliere alte quasi 100 metri che sembrano chiudere completamente la baia. Un posto quasi surreale per bellezza.


Maya Bay

Scattiamo un po’ di foto e facciamo una camminata.
Alle 9.30 decidiamo di andarcene…ormai questa meraviglia è invasa da centinaia di persone.
Proseguiamo la navigazione attorno all’isola e vediamo altre due piccole baie, bellissime, ma Maya Bay di prima mattina è inarrivabile.

31 dicembre – 4 gennaio – Koh Lanta

Il  31 dicembre lasciamo il delirio di Phi Phi Don e ci imbarchiamo per Koh Lanta, dove arriviamo dopo un’ora di navigazione. Al nostro arrivo prendiamo un taxi che ci accompagna al Pada hotel, prenotato tramite Agoda e pagato circa 55 euro a notte. L’hotel si trova in posizione centrale, vicino  a Klong Nin Beach, una lunghissima spiaggia, dove ci sono hotel, ristoranti, negozi  e agenzie. Una posizione strategica per fare escursioni e giri dell’isola.

Passiamo il Capodanno sulla spiaggia. Ceniamo in uno dei tanti ristorantini che hanno preparato i tavoli sulla sabbia. L’atmosfera è allegra e rilassata. Passeggiamo sulla lunghissima spiaggia, in riva al mare, osserviamo lanterne volanti alzarsi in volo dalla riva, cariche di speranze e desideri.




Long Beach
Nei giorni che passiamo sull’isola decidiamo di fare escursioni fai da te e così noleggiamo un motorino (250 bath al giorno) e giriamo in lungo e in largo. Sulla costa occidentale ci sono spiagge lunghissime, enormi, dove è impossibile avere la sensazione di essere in un posto troppo turistico. Ci sono baretti, ristorantini con sdraio e ombrelloni, hotel…ma tutto è costruito senza distruggere la natura, che arriva rigogliosa fino alle spiagge.


Long Beach































Vediamo Klong Dao Beach,  Phra Ae (Long Beach),  Klong Khong Beach,  Ao NuiHao Mai Pai (Bamboo Bay). 

Long Beach è la nostra preferita! Spiaggia enorme, locali immersi nel verde, mare tranquillo e limpido. Ao Nui e Hao Mai Pai invece sono un po’ più difficili da raggiungere, sono più a sud e dalla strada, dove si parcheggia, bisogna percorrere un sentiero tra gli alberi per giungere al mare. Le due spiagge sono più piccole, ma davvero deliziose. Delle baie tranquille circondate dal verde e mai affollate! Un vero paradiso!


Ao Nui

Bamboo Bay

La costa orientale invece è più selvaggia, non ci sono spiagge, la costa è frastagliata e ci sono molti scogli. È bello girare in motorino, fermarsi per fare foto, per vedere e osservare.

Koh Lanta è un’isola stupenda. È molto varia, grande, con spiagge e mare splendidi.  C’è tutto quello che serve, ma non “il troppo” che da’ fastidio. Ci si può spostare autonomamente e fare tante escursioni. Insomma, per i nostri gusti, è l’isola ideale!


Bamboo Bay

Il 4 gennaio ci tocca salutare questo paradiso, un minivan viene a prenderci in hotel e ci accompagna all’aeroporto di Krabi (ci vogliono all’incirca un paio d’ore per arrivare). Da qui un volo AirAsia (comprato direttamente in Thailandia e pagato 95 euro a testa) ci porterà nella capitale degli angeli, Bangkok!

4-7 gennaio – Bangkok

Arriviamo al Don Mueang International Airport, prendiamo un taxi per il Korbua House, il nostro hotel di fiducia a Bangkok (35 euro a notte)! Lasciamo gli zaini in camera e andiamo subito nel casino di Khao San Road. Che bello! Ci sentiamo a casa!


Khao San Road

I giorni di Bangkok passano in fretta gironzolando tra mercati e vie caotiche. Facciamo un’escursione al mercato galleggiante di Damnoen Saduak, più carino del mercato di Amphawa, visto lo scorso anno. Ci sono tante bancarelle galleggianti, che ovviamente vendono cose per turisti. È possibile fare un giro in barca per vedere il mercato dall’acqua dei canali. È carino, una “turistata”, ma carino.


Damnoen Saduak

Altra tappa obbligata è il mercato del Chatuchak, il grandissimo mercato del weekend, dove acquistiamo tanti ricordi da portare a casa.
Il 7 gennaio abbiamo il volo alla sera, così passiamo la mattinata in giro. Andiamo al mercato degli amuleti, vicino al palazzo reale, dove compriamo i nostri portafortuna. Ultimo giro a Khao San e poi torniamo in hotel, dove alle 16 deve arrivare il minivan che ci porterà in aeroporto.
Alle 15 inizia una manifestazione di protesta che passa esattamente davanti al nostro hotel! Il minivan non può arrivare qui.
Siamo un po’ preoccupati, non vorremmo perdere il nostro volo…ma alle 16 arriva un signore in bicicletta. Lo seguiamo, in mezzo alla manifestazione, fino alla stazione di polizia. Qui il nostro minivan ci aspetta. Partiamo e, nonostante il traffico caotico, arriviamo in aeroporto con largo anticipo.

Finisce così la nostra vacanza thailandese…
l’Asia non ci delude mai. Ormai gli odori, i colori, i rumori sono per noi familiari.
La sensazione che abbiamo ogni volta torniamo in questi paesi è quella calda e accogliente di essere a casa.
Non ci resta che aspettare e cercare di ripartire al più presto per tornare ancora una volta alla ricerca di queste atmosfere incantate.

Cri e Enzo


Un po’ di prezzi…. (i prezzi indicati sono a persona)

Cambio 1 euro – 44 bath circa

Volo Oman Air Malpensa – Bangkok: 593 euro
Volo AirAsia Krabi – Bangkok: 95 euro

Bus Bangkok – Sukhothai: 356 bath
Minivan Bangkok – Kanchanaburi: 120 bath
Vip bus Bangkok – Ranong: 544 bath
Bus Ranong – Phuket: 420 bath (a bordo c’era anche il wifi gratuito)
Traghetto Phuket – Phi Phi – Koh Lanta: 1000 bath
Long boat per Maya Bay (da Phi Phi Don): 1500 bath in totale
Tassa ingresso Maya Bay: 200 bath
Minivan Koh Lanta – Krabi aeroporto: 300 bath
Escursione al mercato galleggiante: 200 bath
Minivan Bangkok – aeroporto: 150 bath